La crisi economica argentina è solo un anello in più della lunga catena di crisi che hanno flagellato la periferia capitalistica nel Messico, nel Sudest Asiatico, nel Brasile, nella Russia, nella Turchia e nell’Ecuador. Per quanto riguarda l’Argentina, la crisi non è stata una sorpresa per l’establishment economico, da tempo, infatti, si fanno congetture nelle pagine di riviste come The Economist e il Wall Street Journal, con la data precisa di quando lo stato argentino avrebbe dichiarato ufficialmente la propria insolvenza. Un’analisi della crisi argentina permette, un volta di più, di fare un confronto tra le sue conseguenze devastanti per la classe operaia e i settori popolari dei paesi periferici e i processi di ristrutturazione del capitalismo mondiale dopo la crisi della metà degli anni ’70.